FIGURE FIABESCHE ANIMANO LE GROTTE DELLA CIOCIARIA

C’è un posto, in un paesino di mille anime, che ha il sapore dark e misterioso di alcune fiabe. Ci si può arrivare seguendo una stradina, è un percorso facile, anche con la vostra fida auto, insostituibile compagna di viaggio.
Come nelle migliori tradizioni favolistiche, però, bisogna desiderare raggiungerlo, per comprenderlo davvero. Il desiderio! E’ così bello che sia il “lui” a guidare la trama e le azioni dell’eroe nelle fiabe. Anche nelle nostre vite, a pensarci bene, le cose hanno un colore diverso quando è il desiderio a muoverci.

stalattiti_e_stalagmiti

La meta del nostro andare va a finire in alcune grotte, immerse in un paesaggio dalla natura incantevole.
Alcuni le conoscono come Grotte di Collepardo, che è il borgo che le custodisce, per altri sono le Grotte dei Bambocci. Deve esserci stato un momento nella storia in cui uno sprovveduto amministratore locale ha suggerito come nome ufficiale “Grotte Regina Margherita”, per celebrare la visita alla caverna della prima regina d’Italia. Non se ne voglia l’inventore, ma credo sia il nome meno adatto mai concepito. Non ho mai provato, ma credo che se si chiede a un qualunque passante ciociaro la strada per le Grotte della Regina Margherita, si corre il rischio di una battuta piccata. L’umorismo delle nostre parti, non è sempre una cosa da sganasciarsi, può lasciare di stucco il visitatore poco avvezzo. Vi consiglio di scegliere uno dei primi due nomi in lista.

grotte 2Una volta entrati nelle grotte, armati di giubetto e fantasia, lo spettacolo è incredibile. Si compie un percorso, in cui infinite gocce d’acqua attraverso millenni hanno creato particolari architetture di stalattiti e stalagmiti. Molte hanno assunto forme straordinarie, simili a figure umane e animali. In alcuni casi è facile riconoscere somiglianze con immagini note, altre volte è una questione di creatività, un po’ come quando si gioca ad indovinare forme conosciute nelle nuvole.
La scienza dice che le grotte di Collepardo sono importanti anche dal punto di vista paleontologico, vi sono stati rinvenuti numerosi reperti di fauna pleistocenica e reperti scheletrici umani dell’età del bronzo.
Questa è una di quelle informazioni che danno un tocco di fascino storico a un posto già suggestivo di suo. Divulgazione scientifica a parte, un’ altra cosa colpisce l’immaginazione dell’esploratore, è un ambiente, una vera e propria stanza, abitata dai sovrani delle grotte: i pipistrelli. Una cosa da uscire matti. Se siete fobici, come la sottoscritta, e al nome pipistrello associate immediatamente vampiri e mostri attaccati ai vostri capelli, non temete, l’ambiente vale la pena e poveri animaletti notturni non vi degneranno di uno sguardo.

Se dovessi consigliare un periodo dell’anno in cui visitare le grotte, vi direi intorno al 24 giugno. In quei giorni si celebra la festa di San Giovanni e Collepardo di notte si anima di musica, danze intorno al fuoco e riti pagani. La festa è molto particolare e suggestiva, un giorno o l’altro ve ne parlerò nel blog, nel frattempo tenete a mente la data.

CURIOSITA’: Gabriele Muccino ha scelto le Grotte dei Bambocci come set per lo spot Tim del 2012, con Neri Marcorè ad interpretare Dante, Marco Marzocca nel ruolo di Virgilio e Francesco Pannofino nei panni di Lucifero.

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Per informazioni su orari, guide, itinerario per raggiungere le grotte e mille altre questioni, visita http://www.grottecollepardo.it/index.html

Lorenza

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