Il castello di Fumone e i suoi misteri.

Noto per molti avvenimenti misteriosi che vi sono accaduti, si dice che sia popolato da fantasmi…alcuni molto famosi.

Il castello di Fumone, con la sua storia antica e affascinante, è noto per essere un luogo pieno di misteri. Molti favoleggiano di fantasmi e vicende arcane. Questa fama gli deriva da diversi fatti accaduti in questa fortezza. All’Ambasciatori Place Hotel tutti conoscono le storie ad esso legate…ve le raccontiamo e,se siete interessati ad una visita, l’hotel vi può fornire tutte le informazioni.

Qui fu imprigionato Celestino V, fu il luogo della sua agonia e del primo miracolo a lui legato. L’eremita Pietro del Morrone fu eletto Papa all’età di 86 anni, dopo trenta mesi di conclavi andati a vuoto. Le famiglie cardinalizie, Colonna e Orsini non riuscivano a trovare un accordo. Il nome di Pietro Morrone fu scelto per la sua purezza, per la vita retta e per la fama di dispensatore di miracoli. Ma la scelta si rivelò un errore.

Il pontificato di Celestino V durò pochi mesi, entrò presto in contrasto con le decisioni politiche della Chiesa e, dopo un penoso travaglio, abdicò. Al suo posto venne eletto Papa Bonifacio VIII che decise di recludere Celestino in una prigione pontificia di massima sicurezza. Fu così che il sant’uomo venne rinchiuso nel castello di Fumone e vi morì il 19 maggio 1926 dopo dieci mesi. Si tramanda  che durante le ultime ore di vita del santo, sulla porta della sua cella comparve una croce splendente.

Oggi è possibile visitare la cella, è stata trasformata in cappella. Stretta e piccola, al tempo di Celestino era ancora più umida, fredda, buia, al prigioniero non fu concesso neanche un giaciglio, costringendolo a dormire sul gelido pavimento di pietra

Ma altre storie macabre si raccontano sul castello. Il ‘Pozzo delle Vergini’ ci parla di una di esse. Leggenda vuole che, in virtù del diritto di Jus primae noctis, i signori di Fumone rivendicassero la prima notte di nozze delle giovani spose che dovevano giungere all’appuntamento vergini. Quelle giudicate impure dal signore venivano gettate nel pozzo che si trova ancora all’ingresso del piano nobile del palazzo. Si dice che le voci delle povere fanciulle si sentano ancora di notte tra le mura di Fumone, accompagnate da quella di un bambino, il marchesino Francesco Longhi Caetani.

Il piccolo marchese era un bimbo di soli cinque anni che fu ucciso dalle sorelle per questioni di eredità nel 1800. Pare che le sette sorelle, invidiose per i privilegi spettanti al primogenito, avvelenarono il fratellino con dell’arsenico nel cibo; un’altra versione sostiene che il piccolo sia stato ucciso con pezzetti di vetro nel cibo.
La madre, impazzita per il dolore della morte del figlio, fece ridipingere di nero tutti gli abiti che indossavano lei e il marito nei ritratti e aggiungere alle opere il volto del figlio. Inoltre, fece imbalsamare il corpo del piccolo, del quale continuò a prendersi cura, lavandolo, vestendolo e parlandogli, fino alla fine dei suoi giorni.
Ancora oggi si può ammirare il corpicino riposto in una teca. Emilia Caetani Longhi non sarebbe mai venuta a conoscenza della reale causa della morte del piccolo. Solo dopo la morte di lei, una delle sorelle avrebbe confessato la verità. La storia vuole che da allora il fantasma di Francesco e lo spettro di sua madre si agirerebbero ancora per le sale del castello.

Marchesi e vergini a parte, si narra dell’esistenza di almeno 18 fantasmi nel castello, tra cui quello dell’Antipapa Gregorio VIII morto a Fumone nel 1124, sepolto – si dice – tra le mura ma la cui tomba non è mai stata scoperta.

Se siete amanti di storie misteriose e luoghi suggestivi, una visita al Castello di Fumone è d’obbligo.

 

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